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‘Non sono mai stato il ragazzo più intelligente nella stanza. Dalla prima persona che ho assunto, non sono mai stato la persona più intelligente nella stanza. Ed è un grande affare. Sei hai intenzione di essere un leader – se sei un leader e sei il ragazzo più intelligente del mondo – nella stanza avrai reali problemi.’ (Jack Welch)

Mi ha stupito trovare questa citazione di Jack Welch, che ho sempre conosciuto come il profeta della managerialità forte. Sostenitore di quell’idea di leadership da capobranco, da maschio alfa. Responsabilità forti, decisioni forti e modalità di esecuzione altrettanto forti. Il tutto all’interno di una solida struttura gerarchica. Il trionfo del testosterone.

E quando i risultati non arrivano e gli obiettivi non vengono raggiunti? Semplice, basta cambiare il manager. Magari rubarlo alla concorrenza. In modo che arrivi qualcuno che porti il know how necessario per ‘portare a casa’ il budget.

Più cambiano i mercati, più serve nuovo know how, più i manager cambiano. Questo manager ha l’obbligo di essere ‘il ragazzo più intelligente nella stanza’.

Quando il mercato diventa turbolenza pura? Quando i cambiamenti sono all’ordine del giorno? Che si fa? Si scelgono i manager sulle bancarelle del mercato?

La velocità diventa il fattore critico di successo. Velocità di analisi, di scelta, di organizzazione e di esecuzione.

Per l’uomo solo al comando rischia di diventare fisiologicamente impossibile e la gerarchia non è più una risorsa, ma un limite. Perchè il tempo di gestione e comunicazione all’interno dei vari livelli organizzativi diventano inefficienza pura.

Più i cambiamenti sono repentini, più le risposte devono essere veloci, più l’organizzazione si appiattisce e con essa la leadership che da piramidale diventa diffusa.

Cambia anche la figura del manager. Non più il decisionista, il capobranco. Ma l’empatico, il coinvolgente e l’inclusivo. Consapevole che la conoscenza sta dappertutto all’interno della comunità e che, per dare risposte veloci, è necessario metterla in circolo. Il trionfo dell’ossitocina.

Il manager diventa il facilitatore che fa crescere l’organizzazione e che fa diventare il risultato, il naturale frutto della cultura aziendale. L’unico asset strategico che nessun concorrente potrà mai copiare.

Ha ragione Jack Welch. Essere il ragazzo più intelligente nella stanza diventerebbe un limite. Perchè la cosa che più conta è che ad essere intelligente sia la stanza.

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