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Il paese dei balocchi esiste. Si trova vicino al Lago di Garda e promette una o più giornate di divertimento allo stato puro. Il tutto ad un costo che può variare da circa € 30 per una giornata a € 52 per un abbonamento ‘entra tutte le volte che vuoi’.

Il prezzo è un affarone. Il sito riporta che ‘Gardaland Park annovera al suo interno più di 40 attrazioni’. Neanche € 1 l’una. Nemmeno le sagre paesane riescono ad offrire un rapporto qualità-prezzo così alto.

Chi ha avuto l’occasione di vivere questa avventura sa che manca un elemento fondamentale: Gardaland nel 2015 è stato visitato da circa 2,85 milioni di persone (Fonte: Global Attractions Attendance 2015), mediamente poco meno di 15 mila persone al giorno.

Immagino che d’estate l’affluenza quotidiana superi ampiamente i 20 mila. Riusciranno i nostri eroi, nelle 13 ore di apertura, a provare le 40 attrazioni? La risposta è: certamente, se dotati di una buona condizioni fisica ma soprattutto se disposti a pagare di più. Il motivo è semplice: già la maratona del divertimento sarebbe un tour de force degno di un ironman, ma l’elemento cruciale sono le altre 19.999 persone che nello stesso momento vogliono divertirsi esattamente come te. Niente paura, sono solo 500 per ogni attrazione.

I tempi di attesa, in particolar modo per le novità, possono superare l’ora riducendo drasticamente la possibilità di valorizzare l’esperienza. Più le attrazioni sono suggestive, più trovi coda e meno tempo ti resta per le altre 39. Gardaland, bontà sua, ci viene in soccorso offrendoci lo strumento per non perdere tempo in inutili attese in coda con ragazzini smaniosi di adrenalina (state pur certi che al Teatro Marionette non troverete la fila), che non disdegnano di rimettersi in fila pur di gridare durante l’ennesima sfida alla forza di gravità.

Basta pagare € 45 (più del costo del biglietto!) e magicamente tutte le porte si apriranno.

Personalmente non ci trovo nulla di strano:

1.      un biglietto standard ti consente di provare circa 8-10 attrazioni, ad un costo di € 3-4 ad attrazione. Un biglietto+priority (€ 80) ti mette nelle condizioni di poter raddoppiare le attrazioni rimanendo il costo/attrazione sostanzialmente lo stesso;

2.      Un biglietto complessivo di circa € 80 per una giornata in cui riuscire a godersi circa 15-20 attrazioni straordinarie sono ampiamente paragonabili ad una giornata di sci sul SellaRonda. In questo caso il biglietto costa circa € 50, e l’esperienza viene stimata dal sito www.dolomitesworld.com in 1,5 ora di tempi di discesa, 2 ore di impianti di risalita e gli eventuali tempi di attesa.

Complimenti al marketing di Gardaland che individua in modo chiaro il valore che viene venduto:

1.      L’accesso ad un mondo fantastico qual è il parco divertimenti. Un’opportunità data a tutti ad un prezzo pressochè entry level (non è difficile trovare un buono sconto sia online che offline) o approfittare delle varie offerte famiglia. Questa soluzione soddisfa sicuramente le famiglie con bambini piccoli che, ragionevolmente, non troverete in fila al Raptor o all’Oblivion;

2.      La possibilità di personalizzare l’esperienza con vari livelli di costo dal biglietto di priority per una singola attrazione al pacchetto completo. Ma soprattutto, la possibilità di scegliere, senza condizionamenti, le attrazioni da provare, quando farlo e il numero delle volte.

Aggiungete poi € 5 di parcheggio, qualche spuntino e qualche souvenir ed ecco che il pacchetto da € 100 è servito. Per non parlare del Resort, ottima opportunità per chi viene da lontano e non vuole rischiare di tornare a casa insoddisfatto. Questi clienti troveranno conveniente il biglietto per 2 giorni.

Durerà? Come insegna la teoria dei giochi, fino a quando i clienti che compreranno la priority non saranno così tanti da rendere inconsistente il vantaggio acquisito.

Improbabile visto il posizionamento del prezzo che raddoppia di fatto il costo. Nel caso ciò avvenisse, come RyanAir insegna, la fantasia dei markettari troverà qualche altra formula per segmentare (e pagare!) i livelli di esperienza possibili, magari prenotando già da casa orario e posto di una data attrazione o con prezzi distinti a seconda della stagionalità, come già avviene per il biglietto d’entrata serale.

Come ricordavo in ‘Sorry but not today’ Gardaland insegna come il prezzo sia la conseguenza della chiara e coerente consapevolezza del valore creato e non può essere inteso come la panacea di tutti i mali.

Sono ricorrenti le situazioni in cui ci si rifugia in un mero abbassamento del prezzo nella speranza di recuperare clienti, fatturato e – forse – marginalità assoluta. Di solito sono comportamenti da ultima spiaggia messi in campo da chi non sa che pesci pigliare. Usare la leva prezzo senza sapere perchè il cliente è disposto a privarsi di ricchezza per acquistare il nostro prodotto/servizio e quanto vale quello che gli offro, è come dare una pistola in mano ad un bambino. E’ matematico che la userà male, che si spaventerà e che rischia di fare del male a sè stesso e agli altri.

Il prezzo non è il valore che vendiamo ma semplicemente lo racconta. Purtroppo i venditori ne fanno l’argomento principale quando non sanno di cos’altro parlare, cioè quando non sono consapevoli della ricchezza che stanno offrendo.

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